Email a mio padre

“Cantami,  o dea, l’eroe dalla mente multiforme,che tanto vagò dopo aver distrutto la rocca sacra di Troia: vide le città di molti uomini e ne conobbe i pensieri” . Odisseo che con le parole “dense come i fiocchi di neve” (cit. Omero)  confonde il mondo, altera il vero , ma  resta fedele alla rotta. Vuole conoscere il canto delle Sirene e per non perdersi si deve legare . E dice “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno 24)”. Uomo estremo a cui i limiti non furono mai graditi ..nemmeno i limiti del mondo …così un’ultima volta si mise in mare e attraversò le Colonne d’Ercole. Dante lo manda all’Inferno perché i limiti ci sono per tutti. Ma andare all’inferno va quasi bene se ci vai da Ulisse!
Sto leggendo un libro sugli eroi greci e Odisseo di Itaca sarà sempre il mio preferito! Da piccola me ne parlavi tu e adesso io potrei parlartene per ore. E ne parlerò ai miei figli e dirò loro di fare della vita una esilarante Odissea; così forse un giorno sapranno raccontare la storia meglio di me come io la racconto meglio di te (molto meglio e in lingua originale). Grazie per l’ereditato multiforme ingegno, per la barca che hai costruito per me con i tuoi sforzi di ogni giorno , per avermi fatto vedere il mare e per avermi detto che si poteva attraversare. Probabilmente tu finirai il tuo viaggio Ulisse Fossi n.1  e io finirò il mio…e ci rivedremo all’Inferno ..lì certo non ci sarà mamma per dirci di piegare i maglioni ! A presto.  Sto bene.  Studio latino medievale. Vado a lezione di greco avanzato, estetica e filologia classica …stiamo facendo il ciclo troiano e mi piace da morire. Devo arrivare a lunedì con 10 euro (il tabacco ce l’ho e ho il frigo pieno) ..ma ti farà capire che sabato non uscirò molto! Mi manca il pesce..
La prossima volta ti racconto di Prometeo e poi di Medea o di Orfeo perché non posso continuare a parlarti di Odisseo…come sempre e come sai esagero troppo con le manie!

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