Parte II…Fantasmagorica vita in via dei fantasmi

Finirono in una cittadina del South Yorkshire, patria degli Arctic Monkeys e della salsa piccante Relish. Non avevano nè una casa nè certezze e ogni tre giorni si spostavano cercando un luogo in cui passare la notte. Ma in fin dei conti erano un coniglio bianco e una ragazzina costruttrice di universi alternativi e per loro tutto era possibile. Bevevano enormi tazze di tè e mangiavano brownies al cioccolato cercando una soluzione. Il coniglio bianco trovò presto una grande casa in cui potessero vivere felici e infelici, insieme, nella via dei fantasmi e dei gatti enormi dal pelo soffice. Riuscì poi a farsi ammettere all’università della città degli scoiattoli grigi e la ragazzina matta trovò un lavoro nel discutibile e strano mondo delle pizze magrebine.

A volte non riuscivano a capirsi. La ragazzina matta parlava una sola lingua, quella delle incantatrici di bambini spaventate dal buio; mentre il coniglio bianco ne parlava molte, senza dar troppo peso alle parole di nessuna. Così si ferivano a vicenda spingendosi nel silenzio gelido e nella solitudine del non trovarsi, del volersi e non cercarsi.

La ragazzina matta smetteva di parlare con gli unicorni e si nascondeva sotto le coperte per impedire che anche il suo cuore diventasse gelato come i suoi piedi.

Fu solo grazie al coniglio se quei giorni senza colazione e quelle notti di post-it sulle porte ebbero fine. Salì la scala che portava all’attico e le asciugò le lacrime, poi le comprò verdure e tè deteinato Tick-Tock. La accompagnò da Mud and Crab a cercare i mini-marshmallow nella cioccolata e fece tornare il sole negli occhi della creaturina spiritata che sconvolgeva le ore del suo orologio.

Con il tempo lui imparò che non sempre “verba volant” se davanti si ha la ragazzina matta di una strana storia e lei capì che i conigli bianchi bisogna saperli vedere sotto il loro pelo.

Si dice che il numero 53 di via dei fantasmi sia ancora uno strano posto in cui si possono mangiare il salmone e i biscotti a forma di cagnolino scozzese, e si può fare il bagno nell’acqua blu come il cielo, dove il bagnoschiuma profuma di big bouble e si discute per i bidoni della differenziata davanti ad un panda con il naso all’ insù.

Quello che è certo è che il numero 53 è il solo posto in cui le ragazzine matte ingoiano le rape, prendono le vitamine e tornano da qualcuno.

Inseguire una ragazzina matta non è facile e altrettanto complicato è inseguire un coniglio.  Questa storia parla di un coniglio che insegue una ragazzina matta e di una ragazzina matta che insegue un coniglio, e nessuno ha ancora capito come facciano a inseguirsi, perdersi e trovarsi ogni giorno.                                                                                                                      Finchè ci saranno due personaggi così in questo mondo pieno di arte, cimiteri, giardini botanici e locali di bambù, non mancheranno mai avventure da narrare e ascoltare prima di addormentarsi, in una qualsiasi camera sull’attico.

RINGRAZIAMENTI

Un grazie particolare va all’orsetto JD e a Jacoporck Dionisi, che mi hanno sempre sostenuto, e a Jacopo Dionisi quello vero, che ha creato ogni giorno con me una vita tanto sotto-sopra da meritare essere scritta.

 

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